Il complesso dei monti Bove e Bicco

Un lungo anello panoramicissimo sulla lunga cresta che gira intorno alla Val di Bove


Meta ambita il Monte Bove … tanto che a pochi mesi di distanza ripercorriamo le orme di Augusto e Danilo per andare a fare nella veste primaverile il lungo e bellissimo anfiteatro che in alta quota fa da corona alla Val di Bove. Anche per noi il giro sarà in senso orario avviandoci dal sentiero 272 che parte proprio dal piazzale antistante l’Hotel Felycita (segnavia sulla sinistra guardando l’albergo). Ci si immerge subito in un bosco di pini tra le cui cime fanno spicco la cresta settentrionale del Monte Bicco ed i roccioni che sostengono la Croce di Monte Bove, già ben visibile in questa prima parte dell’escursione. Dopo una leggera discesa ed un tratto in piano di avvicinamento alla base delle montagne il sentiero inizia salire con pendenza più decisa e si esce dalla boscaglia proprio in corrispondenza dell’inizio della bellissima Val di Bove: ci si trova nel mezzo di un’ampia sella sovrastata ai lati dalle propaggini rocciose che chiudono agli estremi la lunga cresta a forma di ferro di cavallo che unisce la Croce di Monte Bove con il Monte Bicco. Il colpo d’occhio sulla vallata è formidabile: un vasto piano inclinato racchiuso da costoni sempre più irti fino a terminate sotto le pareti verticali che scendono dalla cima più meridionale del Monte Bove. Questo comprensorio è quasi un mondo a se stante, per certi aspetti costituisce un habitat montano completo: una vallata - o meglio, un alpeggio in alta quota compreso un fontanile al centro - ed attorno alte cime, alcune più morbide e d’erba, altre fatte di rocce impervie .. ed infine una grande croce che domina dall’alto vallate che si perdono all’orizzonte; se poi si è fortunati lo scenario si completa anche con l’avvistamento dei camosci che formano una bella comunità proprio qui sul monte Bove. Il sentiero 272 ben evidente si addentra nella vallata con qualche tornante sino a raggiungere un crocevia attorno alla quota di 1.600 metri da dove ci si può dirigere verso la Croce, alla sella di Monte Bove oppure verso la base delle cresta che sale al Monte Bicco. Noi prendiamo la direzione verso la Croce anche se la presenza si neve copre ampi tratti del sentiero tanto da smarrirlo ed allora decidiamo di risolvere la questione puntando con più decisione verso il tratto di cresta che va dal Bove Nord appunto alla Croce, tanto a salire non ci si può sbagliare e prima o poi intercetteremo la traccia; è anche l’occasione per risalire con l’aiuto delle mani un ripido canale che incide il fianco della montagna rendendo così questa prima parte dell’escursione un pò più varia. Poco sopra la quota dei 1.800 intercettiamo il sentiero di cui avevamo perduto le tracce più in basso e che riprendiamo verso sinistra in direzione della Croce proprio sul filo della cresta, con il panorama che si apre a 360 gradi sia verso la Val di Bove che in direzione del Fargno e di tutte le cime circostanti. Dalla sella sotto alla cima settentrionale del Bove la croce dista all’incirca un chilometro di sentiero in piano che termina proprio in corrispondenza di un ampio belvedere naturale che sovrasta la vallata: il luogo merita una sosta contemplativa, è infatti molto suggestiva la grande croce oltre ad essere un punto estremamente panoramico (siamo infatti a 1.900 metri di altitudine) situato com’è all’estrema propaggine settentrionale del comprensorio del Monte Bove su cui si ha una visuale completa. Per raggiungere la cima settentrionale del Monte Bove si deve tornare indietro ed iniziare a salire lungo qualche traccia di sentiero per superare circa duecento metri di dislivello fino a scorgere il modestissimo ometto sommitale .. questa vetta assai panoramica meriterebbe qualche cosa di più importante ma intorno non c’è traccia di pietre e quindi non possiamo dare il nostro contributo all’edificazione di un simbolo più adeguato al luogo! La vista dal Bove Nord è formidabile - come peraltro rimarrà lungo tutta la parte di escursione in quota - in particolare verso il Fargno che è proprio lì di fronte tanto che si può studiare molto bene l’orografia delle montagne che circondano il rifugio nonchè i sentieri che salgono dal fondovalle e così, in un attimo, si materializza nella mente una prossima escursione di un paio di giorni per andare a scoprire anche quella parte dei Sibillini, idea che condivido con l’amico Stefano che quasi quasi inizia pure lui a farci un pensierino. Dopo una lunga sosta in vetta la marcia riprende lungo il sentiero che si snoda con alcuni sali scendi attraverso l’ampia dorsale in direzione della cima meridionale che con i suoi 2.170 metri costituisce il punto più alto raggiunto nell’escursione; la passeggiata lungo l’anfiteatro sommitale del Monte Bove è molto remunerativa offrendo paesaggi a perdita d’occhio e sempre mutevoli sull’intera catena dei Sibillini di cui sono via via visibili tutte le cime principali, in particolare la vetta della Sibilla che si staglia in cielo con il suo profilo affilato .. lassù è tutto così bello che quasi risultano sopportabili gli edifici diruti che si incontrano poco prima del Bove Sud e che probabilmente rimarranno a consumarsi sotto il vento e la neve fino alla note dei tempi, a testimonianza di quanto a volte si possa essere dissennati. Comunque, lasciate alle spalle le distoniche tracce di urbanizzazione d’alta quota, si ha finalmente di fronte la vetta del Bove Sud preceduta da una bella cresta affilata, molto suggestiva sul versante che dà sulla Val di Bove con affacci su impressionanti pareti verticali; anche la cima meridionale del Monte Bove propone grandi panorami, questa volta verso il Vettore ed il Redentore nonchè tutto quanto vi è nel mezzo. Per completare il giro non rimane che percorrere la cresta che arriva sino al Monte Bicco dove si giunge in breve, prima su tracce di sentiero un pò aereo e poi più comodamente attraverso prati coricati: il Bicco è una “piccola” montagna, non molto alta ma particolare, rocciosa in ogni lato e come la Croce di Monte Bove disposta a mò di balcone all’estremità settentrionale di questo complesso montuoso con un bel colpo d’occhio sulla sottostante Val di Bove. Dalla cima del Bicco si può scendere lungo la cresta nord e rientrare nella vallata riprendendo il sentiero dell’andata oppure, se si vuole fare un anello più completo, ci si può dirigere verso il Monte Cornaccione dove sono le stazioni a monte degli impianti di risalita di Frontignano e poi di lì riprendere il sentiero 271 che termina proprio nel piazzale dove si è lasciata l’auto; noi optiamo per questa seconda scelta anche perché allettati dalla prospettiva di una discesa comoda e veloce lungo le piste da sci che sono deserte ma ancora pienamente innevate .. ed infatti, trovata la pista giusta, raggiungiamo in men che non si dica il fondo valle e poi con un ultimo tratto di strada in piano dentro un bosco di pini siamo di nuovo al punto di partenza, concludendo così un’escursione davvero molto appagante.